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La villa subì alcuni lavori di ammodernamento dalla seconda metà del secolo XVII sotto la volontà dei Fabroni, che organizzarono le piantagioni di frutteti, le sistemazioni dei poderi e il riordino del sistema delle acque con la costruzione di vasche, ninfei e fonti. I giardini e il bosco furono disposti secondo schemi geometrici, tipicamente barocchi. La trasformazione in parco romantico fu operata a metà del secolo XIX, sotto la direzione dell'architetto pistoiese Giovanni Gambino. Nel 1845 fu inaugurato il laghetto alla "cinese" in forme naturali.
Solo nel 1968 la proprietà di Celle fu acquistata dall'imprenditore Gori Giuliano che ne ha fatto il luogo che è tutt'ora, costituendo la prima collezione di arte ambientale. Gori ha trasformato il parco della sua villa in un luogo dove arte e natura si incontrano e si esaltano a vicenda.
Il Parco si presenta come un vasto giardino all'inglese, grande 20 ettari, ricco di architetture ed episodi naturalistici. Vi si trovano un padiglione neogotico adibito a palazzina del tè, una voliera, e numerosi giochi d'acqua., oltre che un museo all'aperto il terreno della Villa Celle è anche una riserva naturale: troviamo querce di 800 anni, tre boschetti di bambù, grandi prati e una vegetazione libera e rigogliosa numerose infatti sono le specie arboree presenti: abete bianco, ippocastano, carpino bianco, castagno, cedro dell'Atlante e dell'Himalaya, cipresso di Lawson e comune, orniello, tuja gigante, abete rosso, pino nero e marittimo, platano, cerro, leccio, roverella, querciolo, farnia, quercia rossa, tasso tiglio e olmo.
Una visita completa al parco richiede circa tre ore.